Enrico Astorri

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Biografia breve di Enrico Astorri

Enrico Astorri (San Lazzaro Alberoni 1859 - Milano 1921) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Studia a Parma e a Genova, ma è a Milano che completa e perfeziona la propria formazione e svolge gran parte della propria attività. Prende parte assiduamente alle più importanti mostre nazionali ed internazionali; in particolare si fa conoscere ed apprezzare in occasione dell' Esposizione Torinese del 1884, alla quale espone le statue in marmo La serenata, e Attrazione, il gesso bronzato La pesca interrotta e il busto di Umberto I di Savoia. Quest'ultima opera, per la profonda intuizione psicologica e la grande rassomiglianza al personaggio rappresentato, è molto apprezzata e lodata. Nel 1885 partecipa all'Esposizione dell'Accademia di Brera con la statua in gesso Prometeo. L'anno seguente è presente invece all'Esposizione di Milano, col gruppo in bronzo Compagni di sventura. Alla Biennale di Venezia del 1887 partecipa con quat- tro opere, fra le quali ottiene un notevole successo Rondinella pellegrina. Presente all'esposizione di Bologna (1888) e a quella di Brera (1889), in occasione della rassegna di Parigi del 1900 egli conquista la medaglia d'oro con La filatrice araba. Con questa stessa opera Astorri si aggiudica la medaglia d'oro anche alla esposizione di Monaco di Baviera. Artista di notevole abilità tecnica, legato allo stile bartoliniano, si dedica anche ad opere monumentali: statua di Vittorio Emanuele lla Parma; il gruppo dedicato a Marco Rosi Sidoli da Campiano; il Monumento a Giuseppe Garibaldi nel piazzale Guglielmo Marconi di Piacenza (1889). Quest'ultimo è fuso in bronzo nella fonderia dei fratelli Romani di Milano. Astorri è autore anche di monumenti sepolcrali; fra tutti ricordiamo quello della famiglia Mascardi, con la pregevole statua in bronzo Cristo impera. Nell'ambito della produzione di carattere sacro, Astorri esegue le porte in bronzo e le stazioni della Via Crucis per il Duomo i Busto Arsizio. L'artista lavora anche in Russia, dove scolpisce i ritratti di Nicola lle della Zarina. Sue opere sono conservate nel Museo di Piacenza e nel Musco Revoltella di Trieste.

Fonte: La Scultura italiana del primo Novecento

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